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Intolleranze al lattosio, vediamoci chiaro
Una percentuale non indifferente di adulti soffre di intolleranza al lattosio, una condizione non patologica molto comune che solitamente si manifesta dopo la pubertà. Ma di cosa si tratta?
L’intolleranza al lattosio non è un’allergia, ovvero non è il sistema immunitario a reagire contro questo zucchero che si trova in numerosi alimenti di origine animale; la causa dell’intolleranza è la produzione scarsa o assente dell’enzima lattasi, il responsabile del metabolismo del lattosio che attraverso questa molecola viene scisso in galattosio e glucosio.
Enzima lattasi
L’enzima lattasi viene prodotto in abbondanza sin dalla nascita, ma progressivamente la sua produzione inizia a diminuire fino a scomparire nell’età adulta: per questo motivo sono rari i neonati che sin dalla nascita sono intolleranti al lattosio (deficit congenito), mentre negli adulti il deficit di lattasi (e la conseguente impossibilità a metabolizzare il lattosio) è piuttosto comune.
Intolleranza al lattosio: sintomi e dieta
Sintomi
Dal punto di vista medico, le intolleranze al lattosio non sono considerate una malattia e i sintomi ad esse associati possono variare moltissimo. Molti individui addirittura non sanno di essere intolleranti, nonostante poche ore dopo l’assunzione di alimenti contenenti lattosio si possano osservare tensione e gonfiore addominali, flatulenza, meteorismo e nausea.
Altre persone, invece, dopo aver assunto lattosio possono sentirsi seriamente male, con diarrea profusa, dolore e gonfiore addominali e malessere generale: questi sintomi sono causati dalla flora batterica intestinale che fermenta il lattosio producendo grandi quantità di gas idrogeno, mentre il richiamo di acqua verso l’intestino determina la diarrea.
Di norma, chi è colpito dai sintomi più rilevanti si rivolge al proprio medico di base che, sospettando un’intolleranza al lattosio, ordina l’esecuzione del breath test al lattosio, l’esame più specifico e semplice per diagnosticare un’intolleranza.
Dieta
Al soggetto viene somministrato lattosio da bere: ogni mezz’ora, per circa 3 ore, il paziente viene fatto soffiare in una cannula collegata ad uno strumento che misura la quantità di idrogeno presente nel respiro. L’esame del sangue e la biopsia intestinale sono riservate ai casi più complessi e attualmente non rappresentano il gold standard per la diagnosi.
Sebbene non esista una cura per ripristinare la produzione dell’enzima lattasi, sono disponibili in commercio capsule contenenti l’enzima deficitario, la lattasi, da assumere prima di un pasto nel quale è presente il lattosio. L’alternativa consiste nel non assumere alimenti contenenti lattosio, la cui presenza è solitamente indicata sulla confezione.
Eliminare completamente il lattosio dalla dieta è molto difficile, perché si tratta di uno zucchero molto comune negli alimenti; solitamente ogni soggetto affetto da intolleranza ha una propria soglia di assunzione, oltre la quale si presentano i fastidiosi sintomi. Molti soggetti tollerano l’assunzione di lattosio in piccole quantità, per cui l’intolleranza – seppur presente – non diventa motivo di peggioramento della qualità della vita.
Al contrario dei celiaci, nei quali l’assunzione di glutine può causare serie problematiche a livello medico, gli intolleranti al lattosio possono inserire nella propria dieta questo zucchero, in quanto l’unico disagio è rappresentato dalla sintomatologia fastidiosa.
Una nostra lettrice (ndr) ha tratto numerosi benefici rivolgendosi ad un dietologo a brescia, che ha stilato una dieta apposita dopo aver constatato l’effettiva intolleranza al lattosio.