Alcune teorie sostengono, che la celiachia abbia fatto la sua comparsa quando l’uomo abbandonò una dieta principalmente carnivora, a favore di un’alimentazione basata sui derivati dei cereali.
Negli ultimi anni, comunque, si è scoperto molto di più su questa patologia e come intervenire per prevenirne i sintomi.
La celiachia è una vera e propria malattia del sistema immunitario. L’intolleranza al glutine è caratterizzata da alterazioni della mucosa intestinale come l’atrofia dei villi. La parete dell’intestino è soggetta a un notevole processo infiammatorio, che causa l’assorbimento in maniera insufficiente di numerose sostanze presenti negli alimenti indispensabili all’organismo.
La conseguenza è un progressivo debilitarsi dell’organismo. È una malattia di connotazione genetica, per questo è importante estendere l’indagine ai parenti.
In questa patologia vengono prodotti anticorpi verso una particolare componente proteica del glutine, la gliadina, ed anche autoanticorpi nei confronti di un enzima della mucosa intestinale, la transglutaminasi tissutale.
Il glutine sarebbe quindi responsabile dell’anomala risposta immunitaria. Il primo organo interessato da questa patologia è l’intestino, che è il protagonista dei primi incontri fra il glutine e gli anticorpi prodotti.
Recentemente è stato dimostrato che il morbo celiaco è una delle patologie croniche più diffuse nei paesi occidentali, anche se è presente in tutto il mondo, e che le manifestazioni della patologia sono molteplici e con varie sfaccettature. Le donne sono maggiormente colpite dalla malattia, con rapporto maschi / femmine di 2/1.
Sintomi
A volte la sintomatologia è comune a disturbi come la sindrome del colon irritabile, gastriti ed ulcere gastriche o a malattie quali il Morbo di Crohn e l’anemia, provocando dolori addominali e diarrea ricorrente.
Altre volte, invece, la celiachia può manifestarsi originando dolori di stomaco e crampi muscolari, eczemi, neuropatie e condizionando l’umore (irritabilità, depressione, malessere generale).
Alcuni segnali di malassorbimento derivanti dalla celiachia possono inoltre essere perdita di peso, debolezza persistente, feci grasse ed oleose e crampi addominali frequenti.
Se non curata correttamente la celiachia può diventare causa di altre malattie:
- forme di cancro intestinale
- osteoporosi, dovuta ad una scarsa assimilazione del calcio
- aborto o malformazioni congenite, visto che nel corso di una gravidanza il malassorbimento di certe sostanze impedisce un giusto apporto nutritivo per il feto
- bassa statura, soprattutto se la celiachia si sviluppa nell’infanzia e quindi non permette un adeguato nutrimento
- convulsioni o attacchi epilettici, derivati da calcificazioni che si formano per la carenza di acido folico
- malattie autoimmuni come forme di dermatiti e tiroiditi, il Lupus e varie patologie a carico del fegato e delle ossa
Curare la celiachia
La celiachia non ha una cura, ma cambiare la dieta alimentare consente comunque di convivere con la malattia.
Eliminato il glutine dalla propria alimentazione, l’infiammazione intestinale e tutti i sintomi derivati spariscono. Assumere integratori per compensare alcune carenze può risultare un valido sostegno e, paradossalmente, i vantaggi di una dieta senza glutine, non sono pochi.
La dieta tipo di un celiaco prevederà carne, pesce, quasi tutti i latticini, verdura, frutta, riso, mais e patate. Oggi, fortunatamente, in commercio esistono numerosi prodotti per celiaci che sostituiscono pane e prodotti simili, consentendo un’alimentazione non esageratamente limitata. Inoltre, nel 95% dei casi, soggetti celiaci che seguono attentamente un regime alimentare privo di glutine, hanno poi un recupero totale.
Articolo a cura di VivoBenessere