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Secondo una raccolta dati molto recente, più del 50% degli italiani è intollerante al lattosio, un fenomeno che può comportare dolori addominali, meteorismo, gonfiore, diarrea e stitichezza.
Il lattosio è uno zucchero naturale appartenente alla famiglia dei disaccordi, e si trova nel latte e nei suoi derivati. L’incapacità di digerire il lattosio può subentrare anche durante l’età adulta.
Per capire quali sono le cause che possono condurre a questo tipo di intolleranza, abbiamo ascoltato il parere della dottoressa Federica Furfaro, una gastroenterologa che potrà illustrarvi in maniera dettagliata il fenomeno dell’intolleranza al lattosio.
Il ruolo svolto dalla lattasi
Il lattosio è un disaccaride che si trova nel latte e nei suoi derivati ed è composto da due zuccheri semplici noti come galattosio e glucosio.
Per essere digerito a livello dell’intestino tenue, viene diviso in queste due zuccheri semplici, ma se la enzima lattasi che si occupa appunto di digerire il lattosio è insufficiente e non svolge appieno la sua attività, l’organismo non sarà in grado di attuare questa divisione per permettere la digestione, ed ecco subentrare l’intolleranza.
I livelli di intolleranza al lattosio sono diversi e possono dipendere dal ruolo di questo enzima.
I diversi tipi di intolleranza al lattosio
Esistono tre forme principali di intolleranza al lattosio: intolleranza al lattosio genetica primaria, transitoria e congenita.
Nel primo caso l’intolleranza è localizzata al livello del DNA in seguito a una mutazione che comporterà una carenza nella produzione della lattasi.
In questo caso, non esiste una cura e l’intolleranza dura tutta la vita.
Se parliamo di intolleranza transitoria, le cause sono esterne in quanto possono essere correlate ad un trauma intestinale oppure a malattie come la celiachia ovvero l’incapacità di digerire il glutine.
Questo può essere un disturbo temporaneo e ricorrere ad un periodo di astensione dal consumo del lattosio, può portare a uno stato di disintossicazione che può ripristinare uno stato di normalità.
Nella terza ipotesi, quella dell’intolleranza al lattosio congenita, si assiste ad un caso estremamente raro che impedisce la digestione del latte già nel periodo dello svezzamento.
Questo tipo di intolleranza è riconducibile alla neotenia, ovvero alla ragione per la quale alcuni disturbi fisiologici dei bambini permangono nella vita adulta.
In origine, infatti, il latte non era un alimento pensato per essere digerito nell’età adulta, ma ha rappresentato un vantaggio per quanto riguarda la digestione dello zucchero.
Esistono delle zone del mondo dove c’è meno possibilità di consumare la carne e quindi l’ingestione del latte è un beneficio in quanto porta un grande apporto di livelli nutrizionali come nel caso delle proteine dei grassi.
Ciò si è rivelato essere vantaggio per le popolazioni del nord Europa che non potendo consumare carne, non godeva di un giusto apporto di sostanze nutritive, e ha dovuto ripiegare su altri alimenti.
Oggi in commercio esistono molte varianti del latte e dei suoi derivati, che vengono prodotti senza il lattosio.
Questi prodotti sono reperibili presso ogni supermercato e punto vendita, e sono altamente consigliati nei casi più gravi.